Si lo so, il titolo è abbastanza “forte”, ma proprio non riesco a trovare parole più dolci per definire questa condizione.
Perché ritengo che nel 2019 definire la dieta vegana come “pericolosa”, “inadeguata”, “innaturale”, “rischiosa” per la salute è un atto di vera e propria ignoranza.
Ignoranza nel senso letterale del termine, ovvero ignorare completamente l’argomento, di cui non si hanno né le conoscenze, né l’esperienza adeguate.
Pensi che abbia esagerato? Allora leggi attentamente il resto dell’articolo, dove cercherò di evidenziare la sostanziale differenza tra divulgare informazioni basate su evidenze scientifiche e divulgare informazioni basate su casi isolati e opportunamente strumentalizzati.
Devo dire che dopo diversi anni di esperienza in questo settore, ho riscontrato un comune denominatore che caratterizza praticamente tutti i detrattori della dieta vegana: nessuno di loro la conosce veramente. Infatti, o non conoscono (o fanno finta di non conoscere) l’enorme quantitativo di evidenze scientifiche a supporto, e/o non l’hanno mai messa (correttamente) in pratica.
Allora io mi chiedo: perché parlare di un qualcosa che non conosci (o che fai finta di non conoscere)?
Per rispondere alla mia domanda è sufficiente leggere gli articoli, o i post, o i commenti di tali soggetti…e, attenzione, non si tratta soltanto di perfetti sprovveduti, ma, in alcuni casi, di “luminari” e/o di professionisti della nutrizione.
Ebbene, quali sono le argomentazioni a sostegno della tesi anti-vegan?
Quasi sempre si tratta di articoli in cui viene riportata la notizia di (presunti o reali) casi isolati di gravi condizioni di salute relative ad un personaggio vegano.
Così, possiamo trovare il caso del bambino vegano malato, in cui, approfondendo la lettura, si evince palesemente che si tratta di genitori scriteriati, irresponsabili e totalmente privi di cultura alimentare…ma, a me risulta ce ne siano molti anche onnivori, a giudicare dalle statistiche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo le quali i bambini italiani sono tra i più obesi d’Europa.
Oppure, viene dato risalto al caso della blogger Yovana Mendoza Ayres (in arte “Rawvana”), scoperta a mangiare pesce di nascosto, a causa delle sue pessime condizioni di salute. In realtà, leggendo a fondo l’articolo, si scopre che la famosa blogger era crudista (vale a dire un regime alimentare assai più ristretto rispetto a quello vegano), si dilettava in digiuni di diversi giorni (senza il minimo controllo medico) ed era completamente dedita all’alimentazione “fai-da-te”.
Ecco, queste sono le “evidenze” a sostegno della pericolosità della dieta vegana: casi aneddotici, completamente privi di contenuti scientifici, abilmente strumentalizzati da chi non ha la minima conoscenza/competenza per realizzare un piano alimentare basato esclusivamente su cibi vegetali.
E, quasi sempre, scopri che tali personaggi anti-vegan vengono sponsorizzati da associazioni latto-carnee. Attenzione, non sto facendo del patetico complottismo, basta semplicemente entrare nei loro profili social ed è tutto li, in bella vista.
Ma, siccome nel mio sito la divulgazione avviene mediante contenuti scientifici, vi riporto una recentissima metanalisi (ovvero l’evidenza scientifica di massimo rango nella gerarchia delle fonti), nella quale sono stati confrontati i fattori di rischio cardiovascolare associati al consumo di carne rossa, di pesce e di alimenti vegetali.
Ebbene, sono stati presi in esame 36 studi, per un totale di 1.803 persone coinvolte e le conclusioni dello studio sono state che sostituire la carne rossa con il pesce non riduce il rischio cardiovascolare, mentre la sostituzione con fonti vegetali riduce il suddetto rischio.
Ora, io non ho le competenze per affermare che la dieta vegana è la migliore per la salute dell’essere umano. Non spetta certo a me dirlo.
Ma posso affermare con assoluta certezza che:
A questo punto hai gli strumenti per scegliere serenamente le tue fonti: casi aneddotici sapientemente strumentalizzati o evidenze scientifiche di massimo rango?
Perché nel 2019 rimanere ignoranti è una scelta!
Se sei vegano ma non sei sicuro di avere un’alimentazione completa e bilanciata, oppure non sei vegano ma vorresti conoscere meglio questa possibilità, scrivimi qui, ti risponderò personalmente e potremo fissare un appuntamento, senza impegno, presso il mio studio.
BIBLIOGRAFIA Questa è la position paper dell'Academy of Nutrition and Dietetics (AND, 2016) Questa è la position paper della Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU, 2017) Questa è la posizione ufficiale della British Dietetic Association (BDA, 2017)
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